Gli interventi sul porto
Con Ferdinando IV di Borbone, figlio di Carlo III, furono avviati grandi lavori nel porto; dopo le sollecitazioni del ministro Carlo De Marco (Brindisi 1711-Napoli 1804) i lavori furono affidati all’ingegnere Andrea Pigonati.
Nel 1778 l’ingegnere portò a termine la costruzione di un nuovo canale di comunicazione tra il porto medio e il porto interno ma commise diversi errori ai quali tentò di porre rimedio l’ingegnere Carlo Pollio.
Nel 1805, con il governo di Murat, Brindisi ebbe un collegio elettorale di commercianti e una capitaneria di porto di prima classe.
Nel 1835 Ferdinando II fece studiare i bisogni del porto da una commissione della quale faceva parte il cartografo brindisino Benedetto Marzolla; i lavori, diretti da Albino Majo sino al 1848, si protrassero, pur con qualche interruzione sino al compiersi dell’unità d’Italia.