Palazzo Montenegro
Palazzo Montenegro, così denominato dalla famiglia che ne ebbe per secoli il possesso, è il più notevole esempio d’edilizia civile barocca della città;Ascolta l’audioguida di “Palazzo Montenegro” di Giacomo Carito
Palazzo Montenegro, così denominato dalla famiglia che ne ebbe per secoli il possesso, è il più notevole esempio d’edilizia civile barocca della città; il giardino fu il più celebre fra quanti erano in Brindisi tanto che nel 1778 Jean Louis Desprez, artista al seguito del barone Vivant de Saint ne eseguì un disegno dal vero. Il palazzo ospitò il re Ferdinando IV durante la visita che questi fece in Brindisi il 1797 e nell’aprile del 1813 Gioacchino Murat. Sul finire del gennaio 1818 fu teatro di una rocambolesca vicenda per la contemporanea presenza in esso del grottagliese Ciro Annicchiarico, capo della setta dei Decisi, e del generale Church che gli dava la caccia. Sede della Peninsular and Oriental Steam Navigation Company, il cui simbolo è leggibile nello sferico del portone, sarà acquisito dall’amministrazione provinciale nel 1928 e destinato a residenza dei prefetti pro tempore della città.
Ascolta l’audioguida di “Palazzo Montenegro” di Giacomo Carito
Palazzo Montenegro, così denominato dalla famiglia che ne ebbe per secoli il possesso, è il più notevole esempio d’edilizia civile barocca della città; il giardino fu il più celebre fra quanti erano in Brindisi tanto che nel 1778 Jean Louis Desprez, artista al seguito del barone Vivant de Saint ne eseguì un disegno dal vero. Il palazzo ospitò il re Ferdinando IV durante la visita che questi fece in Brindisi il 1797 e nell’aprile del 1813 Gioacchino Murat. Sul finire del gennaio 1818 fu teatro di una rocambolesca vicenda per la contemporanea presenza in esso del grottagliese Ciro Annicchiarico, capo della setta dei Decisi, e del generale Church che gli dava la caccia. Sede della Peninsular and Oriental Steam Navigation Company, il cui simbolo è leggibile nello sferico del portone, sarà acquisito dall’amministrazione provinciale nel 1928 e destinato a residenza dei prefetti pro tempore della città.