Porta Mesagne
L’importanza di tale delimitazione era sancita da rituali che culminavano nell’invocazione ai santi patroni le cui immagini, non casualmente, erano proposte lungo il perimetro difensivo allo scopo di purificarlo e proteggerlo.Porta Mesagne è la più antica porta d’ingresso alla città. Risulta edificata già nel 1236 per volontà di Federico II di Svevia. Nel fornice a sesto acuto sono ancora visibili i cardini relativi alle pesanti porte.
Sul grande bastione pentagonale, impostato in epoca aragonese e ristrutturato durante il viceregno, sono allocati gli stemmi dell’imperatore Carlo V, del vicerè di Napoli Don Pietro da Toledo e dell’ingegnere militare Giovan Battista Loffredo. La seconda apertura più piccola, al lato della porta, fu aperta intorno al 1930. Adiacente al bastione sono ancora visibili i resti della vasche limarie (parti dell’acquedotto utilizzate per la decantazione dell’acqua) risalenti ad epoca romana le cui volte furono demolite per la costruzione del sistema difensivo.
Porta Mesagne è la più antica porta d’ingresso alla città. Risulta edificata già nel 1236 per volontà di Federico II di Svevia. Nel fornice a sesto acuto sono ancora visibili i cardini relativi alle pesanti porte.
Sul grande bastione pentagonale, impostato in epoca aragonese e ristrutturato durante il viceregno, sono allocati gli stemmi dell’imperatore Carlo V, del vicerè di Napoli Don Pietro da Toledo e dell’ingegnere militare Giovan Battista Loffredo. La seconda apertura più piccola, al lato della porta, fu aperta intorno al 1930. Adiacente al bastione sono ancora visibili i resti della vasche limarie (parti dell’acquedotto utilizzate per la decantazione dell’acqua) risalenti ad epoca romana le cui volte furono demolite per la costruzione del sistema difensivo.