Sui rialti di ponente, intorno alla grande fabbrica della Cattedrale, si sviluppava il cuore della città federiciana; il piú grande cantiere edilizio nell’area, a prescindere ovviamente da quelli riferibili a opere militari, fu verosimilmente quello del palazzo arcivescovile. La costruzione dell’ala orientale fu intrapresa da Pellegrino d’Asti (1216-22). In corso d’opera si verificò un cedimento strutturale che determinò, forse, la sospensione dei lavori; la congettura potrebbe trovare conferma in un documento del 1261. Qui, riferendosi al palazzo arcivescovile, lo si descrive come «domus palatiata justa Matrem ecclesiam cum omnibus officinis suis cappella curti et orticello in quibus domibus erat una domus cujus arcus erat dirutus et alia discoperta que indigent reparatione». Nell’edificio i «pueri chori Brundusinae Ecclesiae», seguiti da un «Magistro Scolarium» seguivano regolari corsi di studio.