Chiesa di San Paolo Eremita
La Chiesa di San Paolo Eremita sorge fra il vecchio quartiere contadino di San Pietro degli Schiavoni e l’altro marinaro delle Sciabiche.La Chiesa di San Paolo Eremita sorge fra il vecchio quartiere contadino di San Pietro degli Schiavoni e l’altro marinaro delle Sciabiche. Molto probabilmente fu edificata per volere di Carlo I d’Angiò, re di Napoli, il quale il 2 marzo 1284 fece dono alla comunità francescana locale del suolo su cui essa sorge. Fu terminata nel 1322, data riportata su una delle travi del soffitto dell’edificio stesso.
La struttura architettonica, ad aula unica e coro rettangolare, riprende il diffuso modello adottato da vari ordini mendicanti e prediletto proprio dai frati minori data l’assenza di barriere visive o uditive all’ascolto della parola di Dio. Sulle pareti si conservano resti delle decorazioni pittoriche che un tempo la ingentilivano con teorie di santi e scene di pietà cristiana, oggi in parte nascoste dagli altari barocchi. Degna di nota la cappella di San Francesco voluta dallo storico brindisino Giovanni Maria Moricino (1558-1628) che a Venezia, con ogni probabilità, fece modellare la statua lignea del santo.
Nel 1505 si procedette alla sostituzione del soffitto originale con l’odierna copertura a capriate.
La facciata fu riedificata per minaccia di crollo fra 1825 e 1826 e arretrata di otto metri rispetto alla precedente con conseguente soppressione della prima campata e rimozione di ben due altari. Sulla fiancata destra, caratterizzata dalla tipica bicromia ottenuta dall’alternanza di carparo e pietra bianca di Carovigno, si apre un portale sormontato da un protiro cuspidato.
Forte è la devozione dei brindisini verso la Vergine Immacolata, una statua macenula cui si attribuì lo scampo dal terremoto del 20 febbraio 1743 e, fino a non molto tempo fa, vestita in corso d’anno con quattro abiti diversi.
Gli ultimi lavori di restauro, condotti tra il 2016 ed il 2018, hanno portato alla luce affreschi rimasti nascosti da altari e strati di calce.
La Chiesa di San Paolo Eremita sorge fra il vecchio quartiere contadino di San Pietro degli Schiavoni e l’altro marinaro delle Sciabiche. Molto probabilmente fu edificata per volere di Carlo I d’Angiò, re di Napoli, il quale il 2 marzo 1284 fece dono alla comunità francescana locale del suolo su cui essa sorge. Fu terminata nel 1322, data riportata su una delle travi del soffitto dell’edificio stesso.
La struttura architettonica, ad aula unica e coro rettangolare, riprende il diffuso modello adottato da vari ordini mendicanti e prediletto proprio dai frati minori data l’assenza di barriere visive o uditive all’ascolto della parola di Dio. Sulle pareti si conservano resti delle decorazioni pittoriche che un tempo la ingentilivano con teorie di santi e scene di pietà cristiana, oggi in parte nascoste dagli altari barocchi. Degna di nota la cappella di San Francesco voluta dallo storico brindisino Giovanni Maria Moricino (1558-1628) che a Venezia, con ogni probabilità, fece modellare la statua lignea del santo.
Nel 1505 si procedette alla sostituzione del soffitto originale con l’odierna copertura a capriate.
La facciata fu riedificata per minaccia di crollo fra 1825 e 1826 e arretrata di otto metri rispetto alla precedente con conseguente soppressione della prima campata e rimozione di ben due altari. Sulla fiancata destra, caratterizzata dalla tipica bicromia ottenuta dall’alternanza di carparo e pietra bianca di Carovigno, si apre un portale sormontato da un protiro cuspidato.
Forte è la devozione dei brindisini verso la Vergine Immacolata, una statua macenula cui si attribuì lo scampo dal terremoto del 20 febbraio 1743 e, fino a non molto tempo fa, vestita in corso d’anno con quattro abiti diversi.
Gli ultimi lavori di restauro, condotti tra il 2016 ed il 2018, hanno portato alla luce affreschi rimasti nascosti da altari e strati di calce.