Chiesa di Santa Teresa
La chiesa di S. Teresa fu costruita tra il 1671 ed il 1697 per volontà del canonico Francesco Monetta come sede dei carmelitani scalzi in Brindisi. La facciata è arricchita da paraste, capitelli, volute e pinnacoli, mirabile esempio di stile barocco in città.La chiesa di S. Teresa fu costruita tra il 1671 ed il 1697 per volontà del canonico Francesco Monetta come sede dei carmelitani scalzi in Brindisi. La facciata è arricchita da paraste, capitelli, volute e pinnacoli, mirabile esempio di stile barocco in città.
L’interno è a navata unica con transetto, a destra e a sinistra si aprono piccole cappelle laterali arricchite da pregevoli dipinti su tela del XVII-XVIII secolo. Particolare attenzione merita la cappella della confraternita dei marinai e dei pescatori committente della tela che raffigura S. Andrea sulla quale si scorge la rappresentazione del castello Aragonese.
Interessante la macenula della Madonna del Carmine e le statue in cartapesta dei Santi Medici ai quali era dedicato il culto di un’altra confraternita attiva sino al 1971.
Nella cappella della Madonna del Carmelo vi è una epigrafe che ricorda Aloysio Ferreyra, castellano dell’isola dal 1690 al 1710, fondatore del Monte dei Giannizzeri, un’ istituzione funzionante sino al 1940, nata con lo scopo di aiutare economicamente i soldati spagnoli in difficoltà e le loro famiglie.
La chiesa, dopo i lavori di restauro, ospita nelle sale interne il Museo Diocesano “Giovanni Tarantini”.
Nel convento ha sede dal 1990 l’Archivio di Stato dove si conservano importanti documenti tra cui antichi protocolli notarili, catasti e platee di soppressi enti religiosi.
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La chiesa di S. Teresa fu costruita tra il 1671 ed il 1697 per volontà del canonico Francesco Monetta come sede dei carmelitani scalzi in Brindisi. La facciata è arricchita da paraste, capitelli, volute e pinnacoli, mirabile esempio di stile barocco in città.
L’interno è a navata unica con transetto, a destra e a sinistra si aprono piccole cappelle laterali arricchite da pregevoli dipinti su tela del XVII-XVIII secolo. Particolare attenzione merita la cappella della confraternita dei marinai e dei pescatori committente della tela che raffigura S. Andrea sulla quale si scorge la rappresentazione del castello Aragonese.
Interessante la macenula della Madonna del Carmine e le statue in cartapesta dei Santi Medici ai quali era dedicato il culto di un’altra confraternita attiva sino al 1971.
Nella cappella della Madonna del Carmelo vi è una epigrafe che ricorda Aloysio Ferreyra, castellano dell’isola dal 1690 al 1710, fondatore del Monte dei Giannizzeri, un’ istituzione funzionante sino al 1940, nata con lo scopo di aiutare economicamente i soldati spagnoli in difficoltà e le loro famiglie.
La chiesa, dopo i lavori di restauro, ospita nelle sale interne il Museo Diocesano “Giovanni Tarantini”.
Nel convento ha sede dal 1990 l’Archivio di Stato dove si conservano importanti documenti tra cui antichi protocolli notarili, catasti e platee di soppressi enti religiosi.
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