La nascita della città di Brindisi, secondo una delle tante leggende, è da attribuire alla forza sovraumana del mitico Brento, figlio di Eracle. La costa rivela tracce di remoti insediamenti nell’età media del bronzo, nel porto medio come Punta Le Terrare. Il primo impianto urbanistico si sviluppò nell’VIII sec. a. C., ad opera dei Messapi, che secondo Strabone ne avrebbero determinato il nome che rimanderebbe a Brunda, ossia “testa di cervo”, per la conformazione del porto. In seguito alla conquista romana, culminata nella deduzione di una colonia latina nel 244 a. C., la città conobbe un lungo periodo di sviluppo economico e sociale, affermandosi come insostituibile punto di snodo nelle relazioni commerciali Est-Ovest. L’innata vocazione commerciale del porto attirò nel corso dei secoli l’interesse di quanti ebbero il controllo del mezzogiorno d’Italia fino a diventare, con l’apertura del Canale di Suez, terminale europeo della Valigia delle Indie, e porto d’imbarco per eccellenza all’interno della principale via di comunicazione tra l’Europa occidentale e l’Oriente. Brindisi risultò tra le principali basi operative della Marina italiana durante la Grande Guerra; nel successivo conflitto mondiale ospitò il re in fuga da Roma assumendo dal 10 settembre 1943 e fino all’11 febbraio 1944 il ruolo di capitale del regno d’Italia. Attualmente la città conserva intatto l’antico legame con il mare ed è uno dei porti preferiti dal turismo diretto in Grecia. L’Unesco ha definito Brindisi porto di pace.